VIVERE DI POESIA
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AL MIO CUORE
A VENEZIA
APPELLO AI POETI * 2
BREVE CRITICA
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AL MIO CUORE
Il mio cuore...
Dov’è andato -
il mio povero cuore?
Non lo sento più battere -
dentro il mio petto...!
Forse è stato costretto -
a cambiare padrone?!
Il mio cuore...
Dov’è andato -
il mio piccolo cuore?
A lungo ha sofferto -,
come trafitto da un chiodo,
ma ora dov’è?...
Che più non lo sento?
E’ caduto nel ventre -
anche oramai corroso
dallo stress della vita -
e dall’uomo invidioso?
A VENEZIA
Come sei angustiata e irritata -,
in questa giornata d’ottobre...!
Sembran sbarrate tutte le porte -
dall’acqua torbida e movimentata!
Son venuto - con la mia cara,
dopo frequenti discorsi,
eh - sono anch’io - turbato -,
per non averti trovata sorridente!
In piazza S. Marco si cammina -
male e bene - sull’impalcato -
E - prestare bisogna molta attenzione -,
per non venir ricoverato!
Venezia, Venezia,
quanto sei bella con il sole!
Eh, - con l’azzurro del tuo mare -
fai sognare ogni visitatore!
Il ponte dei sospiri, rialto, ...
e sotto - dove mira attento lo sguardo:
gondole, barche a vela,
a remi e a motore.
Venezia, Venezia,
dov’è il tuo splendore?
Nemmeno tu - puoi esser sempre -
bella e di buon umore?
Oggi c’è una brezza fredda, dispettosa, -
che ti taglia il viso, il cuore!
E un grigiore cupo, moribondo,
che ti colpisce dentro, nel profondo!
APPELLO AI POETI
Poeti, amici miei!
“Intenditori del male”,
dove vi siete cacciati?
Dove siete sprofondati?
In quale abisso di mare?
In quale abisso di terra?
In quale pozzo nero?
In quale fanghiglia?
In quale cloaca -,
o ammasso di letame?
Poeti, colleghi miei!
Dove vi siete cacciati?
Dove vi siete accantonati?
Dove vi siete nascosti?
In quale nascondiglio?
In quale ripostiglio?
In quale spelonca?
In quale catacomba?
Poeti fratelli miei!
Dove siete andati?
Dov’è il vostro lume?
Dov’è il vostro acume?
Voi dovreste parlare... !
Voi dovreste insegnare... !
Voi dovreste educare... !
e indurre la gente ad amare!
E a credere -
che le forze del bene -
prevalgono sempre -
sulle forze del male!
BREVE CRITICA
I cantautori del 2000 -
non sanno più cantare,
Parlano, recitano, ingoiano...
e non fanno che gridare.
* - Non sono voci chiare -
e, per potersi affermare,
si sciolgono la lingua -
con parole volgari.
* - Non sanno che dire -
e cercano d’inventare -
storie che fan male,
a chi ha ancora del pudore.
I cantautori del 2000 -
non sanno più cantare,
Parlano, recitano, ingoiano...
e non fanno che gridare.
* Ripetono le stesse frasi -
“quasi cento volte”
in ogni canzone...
e le parole significano niente.
* Tanto questa è l’opinione -
di chi ascolta.
“La musica...
è ciò che conta!”
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Alessandro Paliotti