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Già dal titolo di questo lavoro di Nigro si evidenzia che esso altro non è che la continuazione degli argomenti letterari espressi nell’opera precedente: NOTAZIONI ESTEMPORANEE E VARIETÀ - I - Pensieri e saggi letterari. E anche qui la ricerca della parola giusta, del giro di frase rapida ed espressiva, passa spesso dalla sfera pratica ad un ambiente più propriamente artistico; e quindi si realizza quel gusto del bel parlare, del motto giusto e pungente che è poi presente in quest’opera. Qui tutto il materiale culturale di qualche decennio fa è semplicemente trasferito nell’età presente, adattato ai suoi bisogni moderni, ed a volte usato come un vero e proprio “strumento di lavoro” per esprimere culturalmente le proprie idee. Ecco un esempio: “Nei versi del Cagliola troviamo un calore umano, una passionalità tipica dell’uomo del sud che aspira a realizzare i temi cari alla sua coscienza, al suo animo che non sa placarsi…” (vedi a pagina 9). Quest’opera si potrebbe definire un vero e proprio diario culturale, dove Nigro registra sia documenti della vita pratica, sia della vita spirituale, in cui mostra una profonda consapevolezza tecnica dell’uso delle immagini e delle figure retoriche. Altre volte Nigro “si lascia andare” e con un tono grottesco e risentito esprime le contraddizioni interne del costume della propria società. Esempio: “Non sempre ci rendiamo conto dei fenomeni culturali e artistici che avvengono sotto i nostri occhi se non quando ne siamo coinvolti intimamente e direttamente per la forza inarrestabile scatenante emozioni e sentimenti che muteranno il corso precario delle vicende umane…”. (vedi a pagina 25). Nella seconda parte dell’opera “presentazioni e articoli d’arte”, la cultura per Nigro assume un valore totalmente autonomo, che si oppone in modo secco alla concezione comune della cultura come strumento dell’azione civile, dell’educazione e perfino della persuasione. Infatti, molto spesso, Pietro Nigro mette in evidenza le proprie capacità letterarie rispetto a quelle più propriamente speculative; egli mira, cioè, a persuadere, entusiasmare con atteggiamenti sentimentali, prima che a convincere razionalmente. Esempio: “Il primo impatto con la pittura di Tano Mallia cattura il nostro interesse e avvince la nostra mente per l’inevitabile coinvolgimento in problematiche irrisolte del nostro tempo ricco di fermenti…”. (vedi a pagina 44). Infine, crediamo che quest’opera sia una testimonianza, seppur minima, del livello culturale ed artistico del nostro tempo. Pasquale Francischetti |